Riso pilaf!

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Il MIO riso pilaf!

 

Credo fosse estate.
Ricordo di non avere avuto vestiti pesanti e ho bene in mente il colore che la luce conferiva a ciò che mi circondava.

Con mio padre andavano spesso dalla Signora, quando dovevano discutere di qualcosa o solo per fare un saluto.
La Signora viveva in una bella villetta in un paesino vicino: ciononostante era piuttosto isolata e scollegata dal suo contesto.

La casa era bianca, circondata da un bosco il discesa e da un prato.
Ricordo bene l’odore che c’era nell’enorme salone che si affacciava con almeno 3 finestroni sul giardino. In qualunque stagione si sentiva l’odore di affumicato provenire dal camino in pietra situato a destra.
Avevo visto quel camino acceso molto tempo prima e non mi sembrava vero… Mi piaceva ma non lo desideravo, come se solo per il fatto di poterlo vedere lo sentissi mio.

All’interno della casa vi era anche una stanza adibita a biblioteca. La porta in legno massiccio con decori barocchi si apriva su 3 pareti rivestite da scaffali in legno e libri di ogni taglia, valore, epoca.
É da lì che proviene il mio primo libro di arte, un Art Dossier dedicato a Van Gogh.
La Signora si era accorta che ero curiosa e mi raccontava sempre un sacco di cose, mi dava attenzioni e mi offriva tea, biscotti e una volta persino della birra analcolica per farmi sentire grande.

Quel giorno, non so bene perché il marito (un uomo che ricordo vagamente grigio in volto ma gentile nei modi) insistette perché io e mio padre pranzassimo con loro.

Solo oggi mi rendo conto di quanto questo fatto fosse strano, per un sacco di motivi, ma all’ora era tutto normale e sempre eccitante per me .
Forse non eravano solo noi invitati, ricordo una tavola lunga, apparecchiata con poche cose. Le quantità erano diverse da quelle che ero abituata a vedere a casa.
Il marito della signora aveva anticipato la ricetta che mi avrebbe sorpresa: <<il riso pilaf!>>.
Me la presentò come una ricetta indiana che lui conobbe in uno dei suoi tanti viaggi d’affari…
Ricordo con poca chiarezza quel pranzo… Se chiudo gli occhi vedo l’arrivo in tavola di una pirofila bianca con dentro del riso asciutto e in certe parti abbrustolito. Oggi posso dire che forse non gli era venuto così bene quel riso pilaf ma io ne ero comunque entusiasta… Era una ricetta nuova, stavo mangiando un piatto indiano che nessuno conosceva!!
Quando si è bambini ci sorprende e ci si entusiasma con poco. Per me non è cambiato molto almeno di fronte alla cucina, ai colori delle materie prime e alle bellezze della natura… Mi entusiasmo ancora.

Proprio l’altro giorno, questo episodio mi è tornato a mente e un po’ come accade nel racconto di Proust durante il famosissimo episodio (del quale ho parlato in questo mio secondo blog) delle petites madeleines, ho sentito la necessità di cucinare quel piatto e di stupirmi nuovamente.
L’ho cercato su giallo zafferano e ho subito notato che la ricetta era diversa da quella che avrei immaginato seguendo i miei ricordi.
Non ricordavo l’uso della cannella e nemmeno quello dei chiodi di garofano. Il riso pilaf nei miei ricordi era giallo probabilmente per la presenza di zafferano mentre quello che ho cucinato io era chiaro perché non ho aggiunto spezie coloranti.

Ho aspettato sabato per cimentarmi, giorno in cui mi sbizzarrisco al mercato alla ricerca di materie prime che mi piacciono.
Ho comperato due cipolle ‘bionde’ (ma ne ho poi usata una sola), del burro fatto da una piccola azienda di Chiomonte dalla quale compro anche formaggi e della cannella in stecche e uva passa.

Ho cominciato col fare sciogliere circa 70 g di burro (il circa è derivato dalla mia scelta di metterne nella pentola solo 60 g) in una pentola al quale ho subito aggiunto la cipolla tagliata finissima.
15 minuti per lasciar schiarire burro e cipolla.
Intanto ho diviso in due una stecca di cannella e ho messo da parte 4 chiodi di garofano.
Allo scadere dei 15 minuti ho aggiunto le spezie.
Nel mentre, come suggerito dalla ricetta, ho lavato il riso per togliere l’amido.
Non vedevo l’ora di rovesciarlo tutto (280g) dentro la pentola e mescolare.

È intuitivo pensare che il riso indicato fosse in basmati, io ho usato questo però mix della coop molto simile al basmati e che adoro….[foto]

Il risultato ha superato le aspettative, il mio riso pilaf era delicato e ha dato quel tono orientale alla mia cena.
Da ripetere! 🙂

 

2 pensieri riguardo “Riso pilaf!

  1. Qualche tempo fa ho provato il Biryani, è simile al Pilaf, credo che la differenza sia nell’aggiunta del riso in cottura per il Pilaf e subito dopo la cottura per il Biryani… te lo consiglio, buonissimo!
    Comunque sono ricette davvero buone e per certi versi misteriose per noi abituati a tutt’altra cucina.

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